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Tre brevi editoriali
Categories: INFORMAZIONE

I tre brevi editoriali che apriranno il fascicolo di domani, 30 giugno 2011, del notiziario telematico quotidiano “La nonviolenza e’ in cammino”.

Il “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo
Viterbo, 29 giugno 2011

Mittente: “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
e-mail: nbawac@tin.it
web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

“La nonviolenza e’ in cammino” e’ il notiziario telematico quotidiano che dal 2000 il “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo propone a tutte le persone amiche della nonviolenza.

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1. Peppe Sini: Le guerre, i massacri di cui consistono

2. Annibale Scarpante: Ancora su destra e sinistra

3. Giobbe Santabarbara: Il tribunale, il lupanare

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: LE GUERRE, I MASSACRI DI CUI CONSISTONO

Le guerre coloniali in corso. I massacri di cui consistono. In Afghanistan, in Libia.

Le guerre razziste in corso. I massacri di cui consistono. In Afghanistan, in Libia.

Le guerre imperialiste in corso. I massacri di cui consistono. In Afghanistan, in Libia.

Le guerre mafiose in corso. I massacri di cui consistono. In Afghanistan, in Libia.

Le guerre terroriste in corso. I massacri di cui consistono. In Afghanistan, in Libia.

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L’Italia che partecipa a queste guerre. Ai massacri di cui consistono.

La complicita’ totalitaria del ceto politico italiano.

La complicita’ prostituita e vile della cosiddetta societa’ civile italiana.

La complicita’ vieppiu’ turpe ed infame di quanti continuano a pretendere di pontificare di pace e democrazia e beni comuni e nonviolenza, e non dicono una parola e non muovono un dito per far cessare le stragi alla cui commissione il nostro stato sta partecipando in flagrante violazione della Costituzione della Repubblica Italiana, in flagrante violazione del diritto internazionale, in flagrante violazione della ciivlta’ giuridica e del sentire morale.

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Chi non si oppone alla guerra e’ complice della guerra.

Chi non si oppone alle stragi e’ complice delle stragi.

Solo la nonviolenza puo’ salvare l’umanita’.

2. EDITORIALE. ANNIBALE SCARPANTE: ANCORA SU DESTRA E SINISTRA

Poiche’ cresce in progressione geometrica il numero dei cretini (o dei mascalzoni – e le due schiere non sempre coincidono, ovviamente) che sostengono che i grandi problemi dell’umanita’ “non sono ne’ di destra ne’ di sinistra”, forse varra’ la pena di ricordare che i problemi no, ma le umane soluzioni si’, e sono di destra le soluzioni fondate sulla disuguaglianza delle condizioni e dei diritti, sono di sinistra quelle fondate sul riconoscimento dell’uguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, presenti e venturi.

E’ di destra l’idea imperialista e razzista che si possano assassinare impunemente libici ed afgani, e’ di sinistra l’idea che ogni essere umano abbia diritto alla vita ugualmente ad ogni altro essere umano. Noi poveri vecchierelli lo chiamiamo internazionalismo, ci sono anche altri modi per dirlo.

E’ quindi di destra l’uso della guerra come politica che si fonda sull’assassinio, ed e’ di sinistra l’opposizione alla guerra e alle stragi.

Chi non capisce questo, e’ gia’ un fascista.

Solo la nonviolenza puo’ salvare l’umanita’.

3. EDITORIALE. GIOBBE SANTABARBARA: IL TRIBUNALE, IL LUPANARE

Il cosiddetto “Tribunale penale internazionale” che al soldo e per conto dei governi piu’ ferocemente terroristi e stragisti si presta servizievole a legittimare il terrorismo e le stragi compiute dai suoi sanguinari padroni, e a dare il calcio dell’asino ai dittatori terroristi e stragisti di minore grandezza caduti in disgrazia appo i dittatori terroristi e stragisti piu’ potenti.

Che tutti i dittatori meritino di essere tratti in giudizio e puniti per i crimini loro, non v’e’ dubbio. Che invece si processino solo le bande terroriste e mafiose perdenti all’unico fine di permettere alle bande terroriste e mafiose vincenti di ancor piu’ prevalere ed opprimere e vampirizzare l’umanita’, questo e’ altra cosa: e’ pervertimento e prostituzione della funzione delle aule di giustizia. E un tribunale che invece di essere imparziale e di porsi a difesa dell’umanita’ intera si presti a funger da manutengolo e quasi sicario del regime hitleriano globale che i governi degli Stati Uniti d’America e dell’Unione Europea pretendono di imporre al resto del mondo che non ha la forza per contrastarne la violenza razzista e rapinatrice, ebbene, non e’ piu’ un tribunale, al piu’ e’ un lupanare.

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Quell’Onu nata per opporsi al flagello della guerra, e che invece e’ divenuta nei suoi pingui vertici la complice prima degli assassini dell’umanita’, non e’ l’organizzazione dei popoli delle nazioni unite di cui l’umanita’ ha bisogno, ma il suo malvagio rovesciamento.

Serve all’umanita’ un’organizzazione come l’Onu? Sicuramente si’, ma a condizione che sia fedele alla sua carta fondativa ed alla Dichiarazione universale dei diritti umani.

Serve all’umanita’ un Tribunale penale internazionale? Probabilmente si’, ma a condizione che anche in esso viga il principio che “la legge e’ uguale per tutti”, la legge difesa del debole dall’abuso del forte, la legge che salva le vite.

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Vi e’ un principio ordinatore ispirandosi al quale le strutture internazionali che aspirano a rappresentare l’umanita’ possono esercitare in modo adeguato il loro mandato?

Certamente si’, quel principio e’ la nonviolenza.

Solo la nonviolenza si oppone alla barbarie.

Solo la nonviolenza invera il diritto.

Solo la nonviolenza convoca alla convivenza nella giustizia e nella solidarieta’.

Solo la nonviolenza puo’ salvare l’umanita’.

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