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Si è svolta il 23 giugno a Blera una conferenza su “Keith Haring, segno artistico e impegno civile”
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[Dalle amiche e dagli amici della cooperativa “Il Vignale” di Blera (per contatti: tel. 3475988431 – 3478113696, e-mail: ilvignale@gmail.com) riceviamo e diffondiamo.

Giselle Dian, studiosa di fenomeni artistici e comunicazione multimediale, collaboratrice del “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo, fa parte della redazione di “Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta”; nel 2010 ha realizzato un ampio studio su Keith Haring dal titolo “Keith Haring: segno artistico, gesto esistenziale, impegno civile”, per il quale ha anche effettuato una serie di interviste a varie personalita’ di vari campi del sapere (critici d’arte, filologi, filosofi, psicologi, sociologi, storici, operatori sociali, studiosi dei nuovi linguaggi artistici e dei media…). Ha pubblicato saggi, interviste e recensioni sul quotidiano telematico “La nonviolenza e’ in cammino”.

Keith Haring nasce il 4 maggio 1958 a Reading in Pennsylvania; primo ed unico maschio di quattro figli. Il padre e’ il caporeparto di una societa’ elettrica mentre la madre e’ casalinga. In occasione della visita all’Hirshhorn Museum a Washington ammira le opere di Andy Warhol, che lasciano in lui una profonda traccia. Nel 1976 si iscrive all’Ivy School of Professional Art di Pittsburgh scegliendo l’indirizzo di grafica pubblicitaria, ma dopo i primi due semestri abbandona la scuola dedicandosi solo ed esclusivamente all’arte. Nel 1978 si trasferisce a New York, citta’ che gli avrebbe offerto maggiori possibilita’. Qui si iscrive alla School of Visual Arts (Sva). Cerca il contatto con il pubblico esponendo i suoi disegni in locali pubblici e per le strade. Stringe rapporti di amicizia con artisti come Kenny Scharf e Jean-Michel Basquiat. Dal 1980 attira l’attenzione con i subway drawings, ovvero decorando gli spazi pubblicitari liberi all’interno della metropolitana di New York. Decide in seguito di lasciare la Sva e comincia ad organizzare diverse mostre collettive al Club 57 e al Mudd Club. Nel 1982 Tony Shafrazi diventa il gallerista di Haring. Per la sua prima personale l’artista fa uso per la prima volta di quadri di grande formato. I contatti con il panorama della pittura murale lo avvicinano a LA II, un giovane graffitista con il quale collabora. In poco tempo la sua fama cresce e viene conosciuto nei Paesi Bassi, in Belgio, in Giappone. In Italia espone alla galleria Lucio Amelio di Napoli. L’artista tiene lezioni di disegno presso le scuole di New York, Amsterdam, Londra, Tokyo e Bordeaux. Nel 1985 espone per la prima volta le proprie sculture in acciaio e alluminio alla Galleria di Leo Castelli di New York. In questo periodo cresce il suo impegno politico e si schiera contro l’apartheid. Nel  1986 apre il primo Pop Shop a Soho con l’obiettivo del contatto con il pubblico. Dopo aver contratto l’infezione da Hiv realizza dipinti sempre piu’ duri e taglienti affiancati da un impegno legato alla ricerca contro l’Aids. Durante gli ultimi anni di vita esegue pitture murali a Barcellona, Chicago e Pisa, dove dipinge una facciata della Chiesa di Sant’Antonio con il murale intitolato “Tuttomondo”. In questi anni crea una fondazione che ha il compito di promuovere progetti per l’infanzia e sostenere le organizzazioni impegnate nella lotta contro l’Aids. Haring muore di Aids il 16 febbraio 1990. Tra gli scritti e le interviste di Keith Haring: Diari, Mondadori, Milano 2001, 2007; L’ultima intervista, Abscondita, Milano 2010; tra le opere su Keith Haring: Renato Barilli, Haring, “Art dossier” Giunti, Firenze 2000; Alexandra Kolossa, Keith Haring, Taschen, Koln 2005; Christina Clausen, The universe of Keith Haring, Feltrinelli, Milano 2010 (libro + dvd); un sito di riferimento: Keith Haring Foundation, www.haring.com]

Giovedi’ 23 giugno 2011 presso la biblioteca comunale di Blera (Vt) si e’ svolta una conferenza su “Keith Haring, segno artistico e impegno civile” promossa dalla Cooperativa agricola “Il Vignale”.

Ha aperto l’incontro e moderato gli interventi Marilu’ Provvisiero, socia della cooperativa.

E’ poi intervenuta Giselle Dian, che ha svolto un’ampia ed articolata relazione presentando il percorso esistenziale e la riflessione estetica, semiotica e morale di Keith Haring, e commentando poi in dettaglio un’ampia serie di opere del celebre artista americano.

Giselle Dian e’ una giovane e apprezzata studiosa di fenomeni artistici e comunicazione multimediale; collaboratrice del “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo, fa parte della redazione di “Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta”; ha gia’ pubblicato saggi, recensioni e interviste. Su Haring ha realizzato lo scorso anno un ampio e ricco studio che esamina molteplici aspetti della figura e dell’opera dell’artista.

E’ intervenuto alla conferenza anche il prestigioso fotografo viterbese Mario Onofri, che ha documentato l’evento.

Nel corso dell’incontro e’ intervenuta anche Fabiana Guarcini, socia della cooperativa, acuta conoscitrice dei linguaggi e delle culture della condizione postmoderna.

Dopo la replica finale della relatrice l’incontro e’ terminato con l’intervento conclusivo di Marilu’ Provvisiero che ha ringraziato i partecipanti e dato appuntamento a giovedi’ 30 giugno sempre presso la biblioteca comunale di Blera per la conferenza di Paolo Arena su “Stalker” di Andrej Tarkovskij (su questo tema Paolo Arena ha tenuto tempo addietro una apprezzata conferenza presso l’Universita’ di Roma “La Sapienza”).

Un’ampia, attenta e appassionata partecipazione ha caratterizzato l’iniziativa.

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La cooperativa agricola “Il Vignale”

Per informazioni: tel. 3475988431 – 3478113696; e-mail: ilvignale@gmail.com
Blera, 23 giugno 2011

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