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8 marzo: diciamo no al maschilismo e al patriarcato
Categories: ANTIFASCISMO

Il centro sociale occupato autogestito “Valle Faul” di Viterbo promuove un’iniziativa per dire no a qualsiasi forma di sfruttamento degli esseri umani.

Diciamo no al maschilismo e al patriarcato.

Diciamo no alla guerra e al razzismo.

Diciamo no allo sfruttamento che devasta e distrugge le vite umane e la biosfera.

Diciamo no alla mercificazione dei corpi e ad ogni logica di violenza che rifiutiamo in ogni sua forma.

Diciamo no alle televisioni controllate dal governo che lobotomizzano le masse imprimendo loro un modello di comunicazione in grado di distogliere l’attenzione persino dagli ultimi gravissimi accadimenti della politica italiana ed internazionale.

Diciamo no allo sciacallaggio mediatico che si alimenta della tragedia e della sofferenza dei migranti pretendendo di trasformarli nella causa della crisi sociale ed economica italiana.

E diciamo no ad un governo che criminalizza i migranti dichiarandoli anche causa della violenza nel nostro paese, mentre i crimini in Italia sono dovuti innanzitutto all’eversione dall’alto del governo golpista, alla criminalita’ dei potenti, dei colletti bianchi e delle camicie nere, delle mafie che operano come multinazionali e delle multinazionali che operano come mafie; e solo successivamente anche alla cosiddetta microcriminalità dovuta per lo più alla condizione di precarietà vissuta da milioni di persone; e ricordiamo che la piu’ grave violenza sulle donne è quella che si consuma ogni giorno tra le mura domestiche e sul posto di lavoro.

Quindi diciamo no al razzismo oggi più che mai, in questi giorni in cui stiamo vivendo la gravissima crisi del Mediterraneo e di tutto il Maghreb e il Medioriente dove migliaia di esseri umani cercano di scappare dalla morte.

*

L’Italia è gravemente malata, di una malattia che riduce la società alla povertà, alla decadenza, al qualunquismo, ad una ricerca estenuante di un benessere impossibile perche’ fasullo, alla mercificazione del piacere fisico, alla repressione di ogni forma di arte libera, all’arrivismo rapace, alla competitività dei padroni sulle spalle dei lavoratori.

E così come non si rispettano i più elementari diritti umani, non vi è neppure rispetto per l’ecosistema e le biodiversità, e si consente la deturpazione, l’inquinamento e la devastazione del territorio, delle acque, del vivente, di ciò che mangiamo, beviamo, respiriamo.

La patologia di cui soffre da tempo l’Italia ha fatto sì che invece di trovare un buon “medico” si sia trovato un malato grave come capo del governo, e degli “infermieri” all’opposizione nelle istituzioni che pensano anch’essi ai loro affari e interessi piuttosto che ad una cura benefica per tutta la collettività.

L’Italia sta morendo, la società civile è allo stremo delle forze e la guerra tra poveri è alle porte. Il criminale piano del potere che tramite il controllo mediatico condiziona l’esistenza della popolazione sembrerebbe si stia realizzando.

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Ma vi è anche, ancora e sempre, la possibilità di resistere, e dalla resistenza può nascere la possibilità di un’alternativa.

Le iniziative e le lotte delle donne – e con esse delle e dei migranti, del movimento delle sfruttate e degli sfruttati – in questi anni e in questi mesi indicano che resistere si può e si deve; dimostrano che questa non è l’ora della rassegnazione, ma l’ora della lotta per la dignita’ e i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Si puo’, si deve resistere contro il maschilismo e il patriarcato.

Si puo’, si deve resistere contro la guerra e il razzismo.

Si puo’, si deve resistere contro lo sfruttamento che devasta e distrugge le vite umane e la biosfera.

Si puo’, si deve resistere contro la mercificazione dei corpi e delle esistenze.

Si puo’, si deve resistere contro ogni logica di violenza che umilia, opprime e distrugge.

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L’8 marzo invitiamo tutte e tutti a partecipare a questa iniziativa di solidarietà delle donne, dalle donne e con le donne, contro le violenze che da millenni sono costrette a subire per la brutalità maschile che le vuole relegate ad una condizione d’inferiorità determinata dalla violenza del potere maschilista e patriarcale, nonostante che le donne siano le madri dell’umanita’ intera, che soffrono per darci alla vita e sono la sola forza della nostra esistenza.

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Durante l’iniziativa interverrà Antonella Litta, presidente del comitato “Nepi per la pace” ; funzionerà la cucina (servizio in sala e cucina solo maschietti) per servire al meglio tutte le partecipanti; e poi un grande ensemble di musicisti locali che si esibiscono per la prima volta in un grande concerto live.

Il gruppo appena nato si chiama “Jazzi”, suoneranno latin jazz e cubop: un ringraziamento per la loro disponibilità, in particolare al maestro di percussioni Gianni Rosa, anima del gruppo, che ha saputo da anni diffondere ed insegnare la musica nella nostra città. Sentirete sicuramente suonare di loro.

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L’8 marzo diciamo no al maschilismo e al patriarcato.

 

Il centro sociale occupato autogestito “Valle Faul”

 

Viterbo, 2 marzo 2011

 

Per ulteriori informazioni: Centro sociale occupato autogestito “Valle Faul”

strada Castel d’Asso snc, Viterbo

e-mail: csavallefaul@autistici.org

blog: csavallefaul.noblogs.org

sito: http://csavallefaul.noblogs.org/

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