Queste sono le cose essenziali che diro’ stasera nell’ultimo intervento prima della mezzanotte nel corso dell’iniziativa promossa dal centro sociale occupato autogestito “Valle Faul” nel quartiere medioevale di Viterbo a conclusione della campagna di informazione e coscientizzazione per i quattro si’ ai referendum.
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Noi votiamo si’ ai referendum, per motivi semplici e fondamentali.
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Votiamo si’ al referendum per fermare il nucleare in primo luogo perche’ sappiamo che non esiste il nucleare sicuro ma sempre questa tecnologia implica rilasci radioattivi che provocano malattie e morte; in secondo luogo perche’ sappiamo che vi e’ un nesso ineliminabile tra nucleare militare e nucleare civile, tra Hiroshima, Chernobyl e Fukushima: il nucleare e’ di per se’ totalitario, belligeno e onnicida; in terzo luogo perche’ sappiamo che e’ indispensabile dismettere l’uso delle fonti e delle tecnologie inquinanti e passare subito alle fonti energetiche rinnovabili ed alle tecnologie pulite e sostenibili.
Sono cose che sappiamo da molti anni, perche’ noi siamo di quelli che per dieci anni resistettero a contrastare la costruzione della centrale nucleare a Montalto di Castro: eravamo a Pian dei Cangani in quella festa della primavera del ’77 che fu la prima grande mobilitazione di massa antinucleare in Italia, ed eravamo ancora li’ a bloccare i cancelli quando, vinto il referendum dell’87, Enel e governo pretendevano ancora di violare la legge e la sovranita’ popolare continuando proditoriamente a costruire la centrale atomica.
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Votiamo si’ ai due referendum sull’acqua per impedire la mercificazione dell’acqua e per impedire la privatizzazione dell’accesso ad essa. Lo sappiamo bene cosa significhi mercificare e privatizzare l’acqua. Poiche’ l’acqua, come l’aria, e’ indispensabile all’organismo umano, se si accettasse la logica che essa sia una merce in mano a privati che la mettono in vendita per ricavarne un profitto, cio’ implicherebbe condannare a morire di sete i poveri che non potranno pagare, ovvero la commissione di un mostruoso crimine contro l’umanita’.
E noi siamo di quelli che da anni si battono nel nostro territorio per il diritto di tutti all’acqua potabile, e da anni affermiamo il diritto di tutti gli esseri umani a una vita degna, il diritto di tutti gli esseri umani, comprese le future generazioni, alla preservazione della biosfera e ad accedere alle risorse indispensabili per la vita.
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Votiamo si’ al referendum sul cosiddetto “legittimo impedimento” per riaffermare quell’idea elementare e fondativa della democrazia e dello stato di diritto, della civilta’ giuridica cosi’ come e’ affermata nella Costituzione della Repubblica Italiana, nella Dichiarazione universale dei diritti umani, nelle principali Carte del costituzionalismo moderno: tutte le persone sono eguali dinanzi alla legge; ovvero: la legge e’ uguale per tutti. A nessun potente sia consentito di compiere atti criminali e sottrarsi ai controlli di legalita’.
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Infine, noi votiamo si’ a tutti e quattro i referendum non solo per gli specifici argomenti relativi a ciascuno di essi, ma anche per un ulteriore motivo che tutti li concerne, ed il motivo e’ questo: vi e’ evidentissimo in Italia un tentativo di eversione dall’alto che intende violare la Costituzione, aggredire la democrazia, corrompere e disfare la Repubblica come bene comune. A questa scellerata infamia noi ci opponiamo. Noi ci opponiamo alla guerra. Noi ci opponiamo al razzismo. Noi ci opponiamo al regime maschilista e patriarcale che fornisce l’ideologia di sostegno al femminicidio. Noi ci opponiamo alla devastazione e alla distruzione della biosfera, casa comune dell’umanita’ intera. Noi ci opponiamo ai poteri criminali, alla loro violenza e alla loro pretesa di impunita’.
Noi ci opponiamo con la forza della verita’, con la scelta della nonviolenza.
E’ anche il lascito morale e civile del nostro amico, fratello e compagno Alfio Pannega: al cui messaggio vogliamo restare fedeli.
Al male qui non si arrende nessuno. Tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.
Peppe Sini
responsabile del “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo
Viterbo, 10 giugno 2011
Mittente: “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
e-mail: nbawac@tin.it
web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/