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ex cogema strada castel d' asso snc viterbo
Acqua senza veleni
Categories: INFORMAZIONE

Il 12-13 giugno occorre votare si’ ai referendum in difesa dell’acqua come bene comune e dell’accesso all’acqua come diritto umano.

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Senza assumere acqua gli esseri umani muoiono.

L’acqua non e’ una merce, e l’accesso all’acqua e’ un bisogno e quindi un diritto umano fondamentale.

Per questo essa deve essere considerata un bene comune, una risorsa preziosa di cui prendersi cura, un primario interesse collettivo, e quindi nella sua gestione occorre esercitare una responsabilita’, un’attenzione, una sollecitudine, una condivisione le maggiori possibili.

Mercificare l’acqua significa deprivare l’umanita’ di una parte essenziale del mondo e di se’.

Privatizzare l’accesso all’acqua significa espropriare l’umanita’ di una parte essenziale del proprio bene e della propria vita.

L’acqua, come l’aria, e’ un basilare elemento del mondo, e un bene di tutti, indispensabile alla vita di tutti.

La gestione dell’accesso all’acqua deve essere quindi pubblica e garantita a tutti.

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Ma non basta: occorre che le istituzioni pubbliche garantiscano acqua potabile, non inquinata.

Poiche’ se le istituzioni omettono gli interventi necessari per garantire acqua potabile, di fatto con cio’ favoreggiano l’implicita privatizzazione e mercificazione dell’acqua, sostanzialmente costringendo la popolazione a comprare l’acqua da bere in bottiglia.

La vicenda della eccessiva presenza di arsenico nell’acqua in tanta parte del territorio viterbese e’ emblematica: gli enti pubblici potrebbero e dovrebbero dearsenificarla con adeguati impianti di facile realizzabilita’: ma, ormai dallo scorso decennio, omettono di realizzare gli interventi necessari per garantire all’intera popolazione acqua non avvelenata. Con tutto cio’ che ne consegue inevitabilmente.

E’ uno scandalo cosi’ flagrante da sembrare incredibile a chi non vive questa realta’.

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Torniamo quindi a ribadire che per quanto concerne la questione dell’arsenico occorre l’impegno di tutte le istituzioni competenti per ottenere la completa dearsenificazione dell’acqua da bere, ed in particolare che in tutti i Comuni in cui l’acqua erogata nelle case supera la concentrazione di arsenico di 10 microgrammi per litro di acqua le amministrazioni comunali si impegnino immediatamente a:

1. emettere ordinanze di non potabilita’, affinche’ i cittadini non si avvelenino;

2. realizzare al piu’ presto impianti di dearsenificazione che dearsenifichino alla fonte tutte le acque che giungono nelle case come potabili; e’ possibile farlo con risultati adeguati, in tempi brevi e con costi contenuti;

3. durante la realizzazione dei dearsenificatori fornire acqua con autobotti all’intera popolazione, agli esercizi produttivi, ai servizi;

4. informare finalmente in modo onesto la popolazione: l’arsenico e’ un veleno e l’obiettivo finale delle istituzioni deve essere fornire acqua del tutto priva di arsenico.

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Ed ugualmente torniamo a ribadire che il 12-13 giugno occorre votare si’ ai referendum sull’acqua bene comune e diritto umano, contro la privatizzazione dei servizi idrici e contro la speculazione sulla gestione degli stessi.

Ed occorre votare si’ anche negli altri referendum: contro la criminale follia atomica – e dopo Hiroshima, Cernobyl, Fukushima, nessuna persona ragionevole puo’ avere dubbi sull’estrema pericolosita’ e sull’assoluta inammissibilita’ del nucleare; e per l’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge, ovvero affinche’ nessuno si possa sottrarre ai controlli di legalita’ sul suo operato, massime chi e’ investito di rilevantissimi pubblici poteri come i membri del governo.

Le persone partecipanti agli incontri di formazione alla nonviolenza presso il centro sociale “Valle Faul” di Viterbo

Viterbo, 4 giugno 2011

Per comunicazioni: partecipanti agli incontri di formazione alla nonviolenza presso il centro sociale “Valle Faul”, strada Castel d’Asso snc, 01100 Viterbo, e-mail: viterbooltreilmuro@gmail.com, e anche: “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it

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